Criptovalute: Quali Sono i 5 Errori da Evitare?

Durante la mia quotidiana attività di consulenza fiscale, sono costantemente in contatto con possessori di criptovalute molto confusi e preoccupati, perché non riescono a capire come comportarsi con le loro monete virtuali in quanto, navigando sul web o parlando con “professionisti” del settore, ricevono informazioni superficiali, discordanti, incomplete o, peggio ancora, pericolosamente errate!

La verità è soltanto una…dobbiamo fare attenzione perché con le monete virtuali il fisco non scherza; vediamo quindi quali sono i 5 errori da evitare.

Indice

1 – Sottovalutare il fenomeno giuridico e fiscale

Il primo errore tra tutti, è sicuramente quello di sottovalutare il fenomeno giuridico e fiscale. Bisogna tenere presente che esistono degli obblighi ormai stratificati nella prassi amministrativa e le autorità fiscali li pretendono.

Questi obblighi non sono un opzione.

Il contribuente non può scegliere se conviene dichiarare oppure no, non è una scelta di convenienza; la legge è eteronoma e quindi prescinde dalla volontà del destinatario.

2 – Non affidarsi a un professionista

Il secondo errore è proprio questo; non affidarsi ad un commercialista, ad un avvocato regolarmente iscritti agli albi e pensare che sia sufficiente informarsi semplicemente attraverso video o articoli di chi, a differenza di un professionista, non è del mestiere.

Un commercialista abilitato alla difesa tributaria difficilmente dirà al contribuente di “non dichiarare in quanto non c’è una legge”. E’ importante quindi affidarsi ad un professionista serio e iscritto agli albi, che sono certificanti la professionalità stessa.

3 – Dichiarare parzialmente

Un altro errore riguarda la dichiarazione e, nello specifico, il dichiarare parzialmente; ad esempio non dichiarare le chiavi private, dichiarare alcuni exchange e non gli hardwallet.

Questo è un errore, perché in caso di controllo viene effettuata una domanda da parte delle autorità fiscali, e la domanda è:

Ci sono altre criptovalute in altri Device? 

Mentire ad una ADR in una verifica fiscale è reato. 

4 – Confidare nei Software

Per quanto riguarda i software, bisogna considerare che a volte non sono necessari per dichiarare. Basta avere contezza, seguire delle istruzioni e ricapitolare quello che è stato fatto.
Nella dichiarazione dei redditi interessa ciò che è fiscalmente rilevante, come i valori iniziali e finali.

5 – Non conservare traccia di quello che viene effettuato

Pensare che gli altri facciano i conti è un errore.

Quando decidiamo di investire in criptovalute, siamo noi che dobbiamo dimostrare con degli elementi oggettivi di essere in una situazione lecita, di aver effettuato determinate operazioni, che la provvista iniziale è di origine lecita e che i valori di fine anno sono quelli corretti.

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Che tipo di Controlli stanno facendo Guardia di Finanza & Agenzia delle Entrate?

Abbiamo già parlato di quali siano gli obblighi dichiarativi e gli errori che molti investitori stanno commettendo sottovalutando il fenomeno fiscale nell’ambito delle monete virtuali.

L’amministrazione finanziaria e la Guardia di Finanza hanno già iniziato un’attività di controllo con il fine di contrastare i fenomeni di riciclaggio, ossia il reimpiego di redditi non dichiarati in attività finanziarie.

Quali Sono gli ERRORI che stanno Commettendo Quasi Tutti i Possessori di CRIPTOVALUTE?

Una buona parte dei possessori di monete virtuali sottovaluta il fenomeno dichiarativo.
L’Italia è stato un paese pioniere nel recepimento della quarta e della quinta direttiva antiriciclaggio e nella definizione di valuta virtuale.
Poi, ha inserito delle norme atte a prendere i risultati ottenuti proprio in sede di antiriciclaggio per poterli utilizzare ai fini della determinazione del reddito.

Le criptovalute vanno dichiarate?

L’Agenzia delle Entrate si è già espressa innumerevoli volte così come anche la dottrina e la giurisprudenza; recentemente anche i controlli delle autorità fiscali, vertono in questa direzione.

Quindi si, le monete virtuali vanno dichiarate.