Finalmente, dopo anni di incertezza per gli investitori in criptovalute interviene il legislatore in modo strutturale. Significa cioè che non si fa un intervento spot o provvisorio, ma si vanno ad introdurre nel nostro sistema fiscale le cripto-attività. Lo si fa non solo prevedendo per il futuro, ma altresì dando gli strumenti necessari per regolarizzare a chi adesso, non avendo ancora dichiarato si vede in forza di legge obbligato a farlo.
I punti fondamentali della nuova disciplina, se così verrà confermata dopo l’iter parlamentare si articoleranno su più punti.
- Una esenzione, franchigia di 2.000 euro, al di sotto della quale le plusvalenze e gli altri proventi (o minusvalenze) in cripto-attività nella loro più ampia accezione saranno da considerarsi fiscalmente irrilevanti
- Definizione chiara di cosa si intende per plusvalenza e come si calcola
- Onere di documentazione e rendicontazione in capo al contribuente delle operazioni fatte
- Possibilità di rivalutazione (rideterminazione del valore delle cripto-attività, art. 32 bozza) del valore attraverso il pagamento di una imposta secca del 14%
- Regolarizzazione precisa e puntuale delle cripto-attività per chi non ha presentato dichiarazione ne pagato imposte sui redditi conseguiti alla data del 31/12/2021
- Introduzione di una imposta di bollo
Le basi di partenza sono buone per poter finalmente dare una luce ad un mondo ancora troppo contaminato da incertezze. Vedremo gli sviluppi che porteranno ad approvazione della legge di bilancio se chiariranno ancor meglio alcuni tecnicismi legati al fenomeno delle monete virtuali. La strada sembra esser tracciata.
Per tutti gli approfondimenti sul tema, ti consiglio di vedere il mio video sul canale YouTube:
Avv. Carlo Alberto Micheli